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Autore Ogni Maledetta Domenica
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-03-2003 16:14  
quote:
In data 2003-03-10 15:52, seanma scrive:
posto anche qui...va...

Concordo con chi ha detto che è geniale,perchè lo è,stilisticamente e in quanto alle tematiche.E' un INSIGHT efficacissimo sullo sport,sulla sua essenza e gli stereotipi se ci sono,sono voluti(a parte che nn ne ho visti affatto.Non capisco poi chi dice che il film è razzista...ma dove????se siete così cortesi da spiegarmelo,ne sarei grato...
La lucida riflessione sullo sport raggiunge poi punte altissime,sforando nell'introspezione(il discorso di Tony e Willie a casa di quello e la successiva partita sotto la pioggia, visivamente straordinaria)e comunque lasciando sempre porte aperte agli spunti.
James Woods nei panni del disilluso medico è semplicemente magnifico e Oliver in persona offre una notevole importanza(in questo aiutato molto,essendo un interpretazione prettamente vocale,dallo strano ma efficaccissimo doppiaggio del Cordova (storica voce di Gere,ndr)

Film grandissimo....


Mi sono spiegato male. Siamo tutti d'accordo che i luoghi comuni nel film siano presenti. Ognuno ha espresso poi la sua prospettiva.
Ma la continua conciliazione tra il nero, impulsivo, ignorante e il bianco più lungimirante è troppo spesso presente nei film americani. Woods è cinico, intelligente. La Diaz è colta, WASP. I giocatori, vengono rappresentati come carne da macello. Se notate Quaid viene proposto con modalità diverse. Il bianco americano che lotta fino alla fine per la conquista del sogno! Ostinato.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 10-03-2003 17:02  
quote:
In data 2003-03-10 15:05, Tristam scrive:
Abbiamo, meglio dire avete poichè è il mio primo intervento, elencato e discusso solo gli aspetti più esteriori del film. la sua trama e le sue implicazioni sociologiche e culturali. io ho sempre odiato Oliver Stone. da quando un giorno si presentò al mondo con Natural Born Killers smisi di aprezzarlo. prima di allora era stato un regista abbastanza capace e a volte incisivo. Adesso ammiro molto Stone come uomo di cultura e di politica. spesso mi è stato fatto notare che la forza dello stone regista stesse proprio nella sottile denuncia che ogni suo film costruiva contro un certo tipo di cultura (che fosse solo quella mediatica). e di fatti quello su cui si è discusso fino a qui è proprio il suo potere culturale, la sua voglia di critica. e quindi perchè non partire da lontano? perchè non capire questa sua intenzione critica?
Allora...., è probabile anche tutto questo atteggiamento conduca lo stesso cinema di stone verso un'idea di iconoclastismo e quindi verso una ridefinizione di certe regole e certi dettami linguistici. forse in questo allora stone fa vivere la sua forte denuncia.
Stone potrebbe segnare l'inizio visibile e commerciale di un nuovo tipo di cinema? Questo non lo so. Non posso dirlo. L'unica cosa che so è che Stone non mi piace e poichè mi trovo incapace di riuscire a comprendere nella giusta prospettiva i suoi stilemi (come direbbe Pasolini, o sbaglio?) mi rifaccio alle mie idee posizionando Stone, meglio dire i suoi film, in un angolo dimenticato. O magari la prospettiva che effettivamente sto adattando è quella giusta e Stone è da combattare strenuamente rifiutando il suo cinema come annichilimento dello stesso.
Purtroppo per una volta mi trovo incerto e indeciso. Ho sentito parlare così bene di stone che mi sono ripromesso di trovarmi un pò di tempo per giudicarlo. Se poi aggiungiamo che l'ultimo film che ho visto è proprio Any Given Sunday dopo averlo affittato in cassetta, ci possiamo rendere conto che sono anni ormai che non vaglio al settaccio critico Stone.
Il suo cinema è comunque un cinema che ha subito un'evoluzione oculata e riscontrabile. Lentamente ma con costanza venivano sempre introdotti nuovi termini e nuove modalità di rappresentazione. Considero ad esempio Platoon, Salvador, Wall Street e Talk Radio, una quadrilogia per compatezza di intenti e di stile di regia seppure ogni singolo film presenti momenti e particolari che esulano da questa revisione tematica...
dopo un periodo di transizione dove troviamo nato il 4 luglio e il pessimo the doors, Stone inizia a cambiare...Ecco forse è proprio the doors il film che ho più detestato di questo regista. un film superficiale e falso, ridicolo e facile. comunque tornando alla filmografia generale e quindi ad un suo percorso stilistico Stone con gli anni 90 inizia a proporre seri cambiamenti nel panorama cinematografico. E' difficile capire quali siano le sue più dirette influenze stilistiche ma facilmente e superficialmente è facile vedere come la cultura mediatica (quella della televisione e quindi della pubblicità e del video musicale) in fondo si muovano a stretto contatto con il suo cinema. Da me comunque lungi un paragone e un parallelo tra questi due mondi. sono cosciente che il suo cinema possa avere tutte altre implicazioni e intenzioni ma il problema resta una possibile somiglianza rappresentativa. possiamo forse aggiungere che il male si combatte dall'interno e che quindi Stone si sia adeguato ad un modello rappresentativo per poterlo scardinare e per potere offrire a parità di involucro contenuti decisamente differenti capace di porre e di proporre diversissime riflessioni. se però restiamo vicini all'analisi registica non possiamo dimenticare, perchè in fondo è quello che ci fa vedere, che le sue scelte vivono sulla frammentazione, sulla mancanza di un centro e sulla dispersione della compatezza di un certo cinema di cui un tempo faceva parte e di un cinema che in fondo costruì e ha costruito, se non ancora costruisce con la sua testimonianza, un esempio di "bellezza".
il suo percorso è come il percorso di Picasso in pittura. dai suoi inizia accademici, attraverso i suoi periodi, fino al cubismo, analitico e sintetico. Come Picasso dimostrò prima di sapere disegnare, proponendo il cubismo come il risultato di una ricerca e di uno sviluppo, Stone dimostra con alcuni suoi film di saper comprendere cosa sia la regia. tutti i suoi risultati sono la diretta testimonianza di un percorso evolutivo. Analizzare questo ultimo stadio di evoluzione è un pò il nostro intento, di tutti noi.
allora in questo senso tutte le sue piccole caratteristiche, prese una ad una, rivelano un'intenzione di scardinare un detreminato modello, sociale, culturale, registico ecc ecc.... bisogna però anche capire come la somma di tutte queste tendenze sia efficace e come il suo cinema nel suo complesso sia valido. personalmente trovo Stone privo di una capacità di sintesi. tante buone cose che potrebbero avere una loro forza si ritrovano nel suo modello di cinema ammucchiate e sparse senza spesso una coerenza. il suo stile esiste, non si può negare, ma è forse proprio questa sua comunanza con un certo modo superficiale di rappresentazione, così simile ai prodotto vuoti di un modello di commercio, che difficilemente riesco ad accettare. il suo cinema è un cinema pericoloso che porta in se i germi di un annullamento. di una decostruzione post moderna che tende nella peggiore delle ipotesi, se imitata e presa come modello, a scardinare tutti i risultati positivi e aprezzabili che il cinema classico ha ottenuto in 70 anni di storia. forse ci si potrebbe quindi limitare a dire che proprio in questo sta la sua forza e che i suo tentativi dovrebbero essere soltanto giudicati paragonandoli al passato. ma se è vero che certe cose è giusto che vengano spazzate via da un acume critico, è anche vero che generalizzare e porsi in contrasto direttamente con tutto quello che è stato fatto in un passato più o meno remoto conduce il cinema verso un'autocelebrazione vuota e costituita da immagini slegate e ammassate.
In sostanza considero l'uomo stone una persona intelligente e coerente ma al contrario il suo modello registico mi sembra troppo ricalcato su quelle caratteristiche rappresentative che lasciano al cinema, così come sempre l'ho visto io, esangue e privo di una compattezza visiva e stilistica degna di nota.

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"Io è un altro"

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 10-03-2003 alle 15:20 ]

mi sembra di cogliere,come fulcro al tuo discorso,la critica,verso una sorta di "ammucchiamento selvaggio2che il cinema di Stone ci offre.Questo è innegabile se si pensa a un film come NBK,in parte Nixon e lo stesso Any Given Sunday.Il fatto è che questo non è nel cinema di Stone,per COME Stone sa fare il regista,un difetto.Anzi.E' proprio da questa caratteristica che è germinata la mia passione per quest uomo.L'idea di veder raffigurate negli anni 90 immagini così arditamente "ricercate" e manipolate,con montaggi così freneticamente incisivi è ciò che mi ha colpito di lui.Se poi si vuole tornare indietro a opere come " Platoon" e "Nato il 4 luglio"è evidente come tutti questi elementi non ci siano.Questo è un cinema più tranquillo,ma equamente incisivo e toccante,dove la immensa classe registica si manifesta in Platoon in scene corali di terribile iimpatto e in "Nato il 4 luglio"in insistite "solo-scenes" del protagonista.E in ultimo è sbagliato dire che Stone porti all'autodistruzione il cinema.

Attraverso questo cinema sgangherato,frammentario è la società in cui vive che vuole condannare,rappresentandola appunto spezzettata e delirante(o frenetica,a seconda dei casi)Credo che nn abbia senso che uno faccia cinema fine a se stesso.
Lintento di Stone è ultimamente analitico,con forse qua e là qualche punta di moralismo.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-03-2003 17:23  
Sec me non ci sono nè buoni nè cattivi, sono così e basta. esattamente come sono così le frasi fatte o i luoghi comuni che sembrano pervadere il film.
il film, cmq, io l'ho trovato superiore alla media e, ancora una volta, il buon Stone non mi ha deluso.
in generale, cmq., da chi maneggia milioni di dollari non si può pretendere che siano mammolette. trovo più inevrosimile il suo contraltare (mi riferisco a Le riserve, peraltro un film godibilissimo)
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-03-2003 19:56  
Riassumendo, siamo tutti d'accordo sulla morale poco orginale, sull'esaltazione dei valori e dei contenuti dello Zio Sam, sul montaggio frenetico, ossessivo ed efficace.
Un'occhio di riguardo per la splendida fotografia di un nostro compaesano(S. Totino) e l'ottima idea di posizionare microcamere sui caschi dei giocatori.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-06-2003 19:14  
quote:
In data 2003-03-10 17:23, OneDas scrive:
Sec me non ci sono nè buoni nè cattivi, sono così e basta. esattamente come sono così le frasi fatte o i luoghi comuni che sembrano pervadere il film.
il film, cmq, io l'ho trovato superiore alla media e, ancora una volta, il buon Stone non mi ha deluso.
in generale, cmq., da chi maneggia milioni di dollari non si può pretendere che siano mammolette. trovo più inevrosimile il suo contraltare (mi riferisco a Le riserve, peraltro un film godibilissimo)


Troppo facile; essere artisti guadagnando molto significa anche rendere conto.Non è una poesia ma una realtà tuttaltro che velata che Altam descrive bene nella fase finale de I PROTAGONISTI
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ronier9

Reg.: 22 Lug 2002
Messaggi: 1228
Da: Rho (MI)
Inviato: 02-06-2003 20:33  
Non sono d'accordo con chi dice che Pacino o la Diaz siano buoni. Di buoni in questo film proprio non ce ne sono, sono tutti egoisti e bastardi fino alla fine e pronti a fregare il prossimo. Chi più o chi meno. Al Pacino è perfetto nel ruolo, che sembra essergli stato cucino addosso e il suo discorso alla squadra è il classico monologo che più lo rappresenta. La Diaz è bravissima come i personaggi secondari (James Woods su tutti).

Visto in dvd con un bell'impianto home theatre è un'esperienza esaltante.


[/quote]
Completamente d'accordo!
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Cinefila

Reg.: 07 Mar 2003
Messaggi: 1087
Da: PESCARA (PE)
Inviato: 02-06-2003 20:36  
Il film non mi è piaciuto, l'ho trovato 1 grandissima "americanata" ke non mi ha trasmesso nulla...e poi, dite quello ke volete ma a mio parere è anke piuttosto debole, fiacco...
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Noi siamo gli stranieri
Del mondo intero
Dovunque noi siamo
Noi siamo fuori
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 02-06-2003 21:06  
Il film è troppo lungo e Al pacino fa la caricatura di se stesso.

Io mi sonomsbrigato con 2 parole

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ronier9

Reg.: 22 Lug 2002
Messaggi: 1228
Da: Rho (MI)
Inviato: 28-06-2003 18:55  
vorrei sapere any given sunday è uscita ne 99 o 2000?a me pare estate 99...o sbaglio?
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ronier9

Reg.: 22 Lug 2002
Messaggi: 1228
Da: Rho (MI)
Inviato: 07-08-2003 12:14  
mi piace questo film perchè è divertente e come dire...certo nn fa dormire...e poi perchè ci vedo il nostro calcio come da loro il football ma nn solo credo!!
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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 25-03-2008 10:06  
Any given sunday (ogni maledetta domenica) o si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini. Questa è la frase chiave del film diretto da Oliver Stone che chiosa in poche parole l’intera anima della pellicola. Emozionate, istintivo, pervaso da una aura empatica fuori dal comune. Si sente il football, si sente lo sport, si sente il gruppo, la squadra con il suo microcosmo culturale, specchio di una vita vera e ultrafilmica.
E’ difficile comprendere il sottobosco di uno sport di squadra se non se ne è mai fatto parte. Non c’è complicità nel vedere giocatori comportarsi da esperti farmacista o da sommelier dell’antidolorifico. Chi non è complice giudica, giudica la dissolutezza di viziati bambinoni che sperperano milioni di dollari in lussuose automobili o in appariscenti accompagnatrici mentre fiumi di droga e pacchiane feste ne delineano le loro, apparentemente inutili, esistenze.
Il film tuttavia non è un j’accuse. Anzi, è un affresco partecipe di un mondo marcio, ma dotato di una sua moralità. C’è un codice d’onore che va rispettato da tutto l’entourage, dal presidente al lustrascarpe. Così si crea la squadra e non importa se gli occhi di un profano non comprendono. O si vince collettivamente o si è annientati individualmente.
Stone usa tutto ciò che può per emozionare lo spettatore. Spazia da una sobrietà tradizionalista fino ad arrivare alla tumultuosità tipica della bagarre sportiva (eccezionali le scene di football). Il punto di forza è tuttavia la parola e non tanto l’ immagine, che tuttavia ben si piega ad un inusuale compito; le parole rompono letteralmente lo schermo e si schiantano contro i timpani dello spettatore. Pomposi monologhi, epici, messi in bocca al miglior Pacino si alternano a dialoghi quasi macchiettistici, ma maledettamente efficaci. La realtà non è stereotipata, si vive così a quelli livelli: denaro, donne, gioielli, auto, droga e fam-a/e. Soprattutto la fame di ragazzi strappati alla gioventù e catapultati in un carrozzone luccicante, ma impietoso e cinico, così come il finale.
La forte contrapposizione tra ciò che accade di fronte alle telecamere e ciò che avviene, invece, lontano dagli occhi indiscreti dello show business è quanto di più riuscito possa analizzarsi. Apparire fuori, ma vivere dentro lo spogliatoio, dentro il rettangolo di gioco. Il football è l’unica ragione di vita perché quando la fama sarà finita e i soldi non potranno più essere usati come un divertissement, l’unica cosa che avrà avuto un peso reale e di cui si sentirà la mancanza sarà lo spirito di gruppo. Nient’altro.


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...partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 25-03-2008 alle 10:58 ]

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AlfaOmega

Reg.: 30 Mar 2008
Messaggi: 13
Da: Jambalaya (es)
Inviato: 30-03-2008 14:36  
Bellissimo
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Saluta la Signora!

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jedifan

Reg.: 15 Feb 2008
Messaggi: 806
Da: milano (MI)
Inviato: 06-06-2008 18:20  
Pacino immenso ma anche il film non è affatto male,a mio parere uno dei migliori film di Stone; bella la fotografia e molto curate le scene di gioco, discreto il montaggio e anche il resto del cast convince (tra cui allora uno sconosciuto Jamie Fox); voto 6+.
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Hooligan

Reg.: 24 Feb 2008
Messaggi: 132
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-06-2008 14:56  
Stone è riuscito incredibilmente a farmi piacere un film su uno sport a mio avviso pessimo.
Al Pacino eccezionale; è la "ciliegina sulla torta" di un film da vedere.

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